Non sarà ora di fare dell’autocritica seria?
Molti, condannano l’atteggiamento di chi si trova disoccupato. Dicono che non c’è voglia di lavorare, di accettare lavori umili. Si sentono in dovere di informare che, loro sanno che: “nelle imprese di pulizie, ai posti di badante, ai posti di domestica, giardiniere, autista, si presentano SOLO candidati stranieri…” pure in quelle occupazioni saltuarie ed occasionali, come la tanto nominata, raccolta delle olive, dove pare, sempre secondo alcuni, si presentino solo candidati immigrati…
La ciliegina sulla torta poi, viene collocata senza pudore da coloro che accusano la Misura del Reddito di cittadinanza, come responsabile della “creazione” di fannulloni, che preferiscono accontentarsi delle 300, 500 o 700 euro che ottengono dallo Stato, piuttosto che mettersi a lavorare.
I detrattori del Rdc, non limitano le accuse a quanto sopra, di fatto essi adducono come motivazione alla critica, il fatto che non produca occupazione.
Ma il provvedimento del primo Governo Conte, nasce allo scopo di contrastare la povertà, e poi, compatibilmente con le possibilità, cerca di collocare o ricollocare nel mondo del lavoro i beneficiari. E’ evidente che non ci siano posti di lavoro per tutti, ma quelli che si riesce ad inserire, vanno a snellire la fila dei disoccupati.
Molti, sono a conoscenza di un amico che, cerca disperatamente mano d’opera ma che, proprio non riesce a trovare un lavoratore italiano, nemmeno a pagare oro… Alla fine, lui, il “donatore di lavoro” ripiega sull’offerta di mano d’opera straniera.
In altre parole, parrebbe proprio che siamo diventati un popolo di fannulloni scansafatiche in cerca di lavoro ma che preghiamo Dio, di non trovarlo.
Siamo un popolo di gente che ambisce ad occupazioni di un certo rilievo, attività che conferiscano prestigio e sicura elevazione sociale.
Noi, sempre a quanto recita l’apparente convinzione comune, ce ne guardiamo bene dall’accettare lavori umili.
In realtà, la verità è altra cosa, perché se è vero che l’offerta di lavori semplici e di pura manovalanza, viene soddisfatta per lo più da lavoratori stranieri, è anche vero che spesso, a monte di queste scelte, si nasconde uno sfruttamento da parte dell’offerente che difficilmente troverebbe possibilità di applicazione al cospetto di un lavoratore italiano.
Molti di noi, sono senz’altro a conoscenza di casi dove un operaio straniero, assunto per una qualche mansione, si vede riconosciuto un salario ben al di sotto di quello ufficialmente dichiarato. Ci sono anche quei casi, dove questo operaio sfruttato, si trova a dover ricoprire orari lunghi e massacranti che, sarebbero contestati di certo da un lavoratore italiano.
La conclusione allora, sembra più ovvia di quanto appaia, non è vero che gli italiani non si accontentino di un lavoro semplice o duro, la realtà dei fatti è che troppi di quelli che offrono lavoro continuano ad essere “furbi” sfruttando la condizione di chi si trova in maggiore svantaggio sociale, di chi pur di riuscire a mangiare, sottostà a qualunque vessazione, di chi è costretto a svendere il proprio operato pur di sopravvivere.
Colpa dei mancati controlli? Dello Stato distratto? Della pressione fiscale? Della nostra maledetta cattiva educazione civica? Della nostra avidità che, ci fa travestire da “parafurbi”?
Prima di aprire bocca e sparar a zero sui disoccupati e sul loro presunto snobbismo verso i lavori umili, quelli che, gli italiani non vogliono fare… proviamo a pensare se qualche volta ci è capitato di chiamare un operaio straniero con l’intendimento di poter risparmiare, facendo leva sulla sua “fragilità”, perché se così fosse, saremmo complici di questo stato di cose e perderemmo il diritto di criticare chi lavoro non ne ha.
Alleggerisce sempre la coscienza, dire che la colpa è di chi sta male, che se lo è voluto lui. Questo ci solleva dal doverci preoccupare di chi sta male e mette al riparo il nostro portafogli.
Che la si giudichi buona o dannosa e senza voler fare l’apologia del Rdc, questa Misura ha raggiunto moltissime famiglie ed ha permesso loro di passare un Natale meno critico. Ha anche fatto muovere la staticità dei consumi, seppure in piccola parte, ma il mare si sa è fatto di gocce e anche quei fottuti fannulloni scansafatiche, quest’anno hanno contribuito a dare un piccolo nuovo impulso all’economia del Paese.
Non ci è dato sapere se questo provvedimento avrà vita lunga, anche perché essa è vincolata alla tenuta del Governo. Certo è che l’opposizione grida a gran voce che sia una Misura da abolire, e laddove questa dovesse assurgere al Governo, prepariamoci a salutare quegli aiuti ed a rivedere le facce incazzate e depresse di chi non sa dove sbattere la testa perché non riesce nemmeno a pagare la bolletta della luce.