Lockdown, restrizioni e italiani ribelli. Ma non siamo noi i più scemi

Quando cominciavamo a pensare che in fondo siamo degli irresponsabili che si indignano per il lockdown e le colorazioni delle regioni. Proprio quando ci eravamo quasi convinti che certi comportamenti di protesta da stronzi erano una prerogativa di italica matrice. Infine quando tutt’intorno si tinge di rosso e magari bestemmieremo pure a Pasqua, contro non si sa chi e perché…
Arriva “un’agenzia” e leggendo scopriamo che il primato da “coglionazzi“, termine sdoganato da Fantozzi, spetta non più a noi, ma ai composti inglesi.

Già, noi che siamo cresciuti con l’immagine dell’inglese con la bombetta e l’ombrello, carico di aplomb inglese, di humor inglese. Noi che abbiamo gli occhi pieni di cappellini di regale appartenenza, scopriamo che st’inglesi, alla fine sono scemi almeno quanto noi.

Nel Centro di Londra ieri, diversi cittadini hanno inscenato una protesta contro le misure restrittive a causa del lockdown.
In migliaia si sono ritrovati in piazza a prendersela col governo. Come se ci fosse un’alternativa al lockdown.

Sono intervenuti alla manifestazione anche l’attore Laurence Fox e Piers Corbyn, il fratello dell’ex leader del Labour Party.
La concentrazione convenuta era fissata ad Hide Park,  da li si sarebbe poi partiti per marciare in direzione del centro-città.
Molti manifestanti si sono però riversati in Trafalgar Square e le Forze dell’ordine hanno provveduto a disperdere la folla.
Alcuni sono tornati ad Hide Park e hanno messo in atto una vera rissa con la Polizia. In questa, che archivieremo come l’ennesima inutile protesta sono volate lattine ma anche bottiglie, contro le Forze dell’ordine.

Una manifestazione che è degenerata inutilmente portando agli arresti 30 persone!

Certo è, che noi tutti siamo esasperati, stanchi, perfino disperati, per questa maledizione che non vuol finire e ci rende tutti incerti sul domani. Viviamo l’inconsapevole condizione che di giorno in giorno muta, e noi con lei, mutiamo il nostro sentimento.
La rassegnata accettazione di un fenomeno mondiale e la speranza di riuscire a combatterlo si contrappone alla stolta e irragionevole volontà di individuare un nemico, un capro espiatorio col quale prendersela. E allora: piove, governo ladro!
A che serve la guerra contro i mulini a vento e la rabbia contro chi si trova a gestire una cosa che nessuno sa realmente come controllare?

Le varianti… sembra di assistere al colpo di coda della pandemia che contrasta i nostri tentativi di azzerarla. Ci siamo anche rotti le palle di scrivere che finirà tutto bene, di cantare sui balconi, di tossirci nel braccio e anche di darci delle gran gomitate invece di abbracciarci o salutarci con una calorosa stretta di mano.

Allora in attesa che termini questa condanna che sembra non voglia più finire, smettiamola di fare i capricci e piangerci addosso perché non possiamo andare a bere l’aperitivo. Inutile anche accampare le motivazioni della crisi, perché tanto i governi, più di quello che stanno già facendo, non possono fare.

Passerà, ma si certo che passerà, ma quello che però conta di più è se quando sarà passata, saremo ancora vivi per accorgercene.

Articolo pubblicato dall’autore su Informareh24.it

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Lockdown, restrizioni e italiani ribelli. Ma non siamo noi i più scemi

Quando cominciavamo a pensare che in fondo siamo degli irresponsabili che si indignano per il lockdown e le colorazioni delle regioni. Proprio quando ci eravamo quasi convinti che certi comportamenti di protesta da stronzi erano una prerogativa di italica matrice. Infine quando tutt’intorno si tinge di rosso e magari bestemmieremo pure a Pasqua, contro non si sa chi e perché…
Arriva “un’agenzia” e leggendo scopriamo che il primato da “coglionazzi“, termine sdoganato da Fantozzi, spetta non più a noi, ma ai composti inglesi.

Già, noi che siamo cresciuti con l’immagine dell’inglese con la bombetta e l’ombrello, carico di aplomb inglese, di humor inglese. Noi che abbiamo gli occhi pieni di cappellini di regale appartenenza, scopriamo che st’inglesi, alla fine sono scemi almeno quanto noi.

Nel Centro di Londra ieri, diversi cittadini hanno inscenato una protesta contro le misure restrittive a causa del lockdown.
In migliaia si sono ritrovati in piazza a prendersela col governo. Come se ci fosse un’alternativa al lockdown.

Sono intervenuti alla manifestazione anche l’attore Laurence Fox e Piers Corbyn, il fratello dell’ex leader del Labour Party.
La concentrazione convenuta era fissata ad Hide Park,  da li si sarebbe poi partiti per marciare in direzione del centro-città.
Molti manifestanti si sono però riversati in Trafalgar Square e le Forze dell’ordine hanno provveduto a disperdere la folla.
Alcuni sono tornati ad Hide Park e hanno messo in atto una vera rissa con la Polizia. In questa, che archivieremo come l’ennesima inutile protesta sono volate lattine ma anche bottiglie, contro le Forze dell’ordine.

Una manifestazione che è degenerata inutilmente portando agli arresti 30 persone!

Certo è, che noi tutti siamo esasperati, stanchi, perfino disperati, per questa maledizione che non vuol finire e ci rende tutti incerti sul domani. Viviamo l’inconsapevole condizione che di giorno in giorno muta, e noi con lei, mutiamo il nostro sentimento.
La rassegnata accettazione di un fenomeno mondiale e la speranza di riuscire a combatterlo si contrappone alla stolta e irragionevole volontà di individuare un nemico, un capro espiatorio col quale prendersela. E allora: piove, governo ladro!
A che serve la guerra contro i mulini a vento e la rabbia contro chi si trova a gestire una cosa che nessuno sa realmente come controllare?

Le varianti… sembra di assistere al colpo di coda della pandemia che contrasta i nostri tentativi di azzerarla. Ci siamo anche rotti le palle di scrivere che finirà tutto bene, di cantare sui balconi, di tossirci nel braccio e anche di darci delle gran gomitate invece di abbracciarci o salutarci con una calorosa stretta di mano.

Allora in attesa che termini questa condanna che sembra non voglia più finire, smettiamola di fare i capricci e piangerci addosso perché non possiamo andare a bere l’aperitivo. Inutile anche accampare le motivazioni della crisi, perché tanto i governi, più di quello che stanno già facendo, non possono fare.

Passerà, ma si certo che passerà, ma quello che però conta di più è se quando sarà passata, saremo ancora vivi per accorgercene.