Lotta al contagio: regole più serrate per chi arriva in Italia

Una misura che interessa tutti i viaggiatori diretti nel nostro Paese, sia che arrivino in aereo, in nave, in treno o con l’automobile o in pullman.


Chi dall’estero entra in Italia “è tenuto a consegnare al vettore all’atto dell’imbarco una dichiarazione che specifichi i motivi del viaggio e l’indirizzo completo dell’abitazione dove soggiornerà in l’isolamento fiduciario”.

La nuova misura entra in vigore già da oggi, al fine di contrastare il diffondersi del contagio da Covid-19.

La nuova disposizione emanata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, congiuntamente al ministero della Salute, prevede inoltre che: sia i vettori, che gli armatori, dispongano e si assicurino che venga rilevata la temperatura ai passeggeri, oltre a dotare gli stessi di mascherina.

I provvedimenti del governo continuano ad essere più stringenti e accorti, anche se ad alcuni tutto ciò appare come una seccatura inevitabile e c’è addirittura chi ironizza sui decreti che si susseguono e sulle autodichiarazioni che si rinnovano di volta in volta. Per fortuna la stragrande maggioranza degli italiani, apprezza questa attenzione continua da parte delle Istituzioni e ne comprende gli intenti.
Il nostro Paese è stato il primo, dopo la Cina, a subire l’ondata massiccia dei contagi ed ha saputo (nel limite del possibile) far fronte all’emergenza. Non lo ha fatto seguendo l’esempio di altri, ma mettendo in campo le proprie idee.
Tutto è perfettibile e tutto è opinabile, ma come accade dopo una partita di calcio della Nazionale, quando ci si ritrova con 60 milioni di tecnici, così succede in questo caso, e allora scopriamo di avere un massa di grandi statisti che avrebbero agito diversamente…

 

 

 

 

 

 

 

 

I provvedimenti del governo continuano ad essere più stringenti e accorti, anche se ad alcuni tutto ciò appare come una seccatura inevitabile e c’è addirittura chi ironizza sui decreti che si susseguono e sulle autodichiarazioni che si rinnovano di volta in volta. Per fortuna la stragrande maggioranza degli italiani, apprezza questa attenzione continua da parte delle Istituzioni e ne comprende gli intenti.
Il nostro Paese è stato il primo, dopo la Cina, a subire l’ondata massiccia dei contagi ed ha saputo (nel limite del possibile) far fronte all’emergenza. Non lo ha fatto seguendo l’esempio di altri ma mettendo in campo le proprie idee.
Tutto è perfettibile e tutto è opinabile, ma come accade dopo una partita di calcio della Nazionale, quando ci si ritrova con 60 milioni di tecnici, così succede in questo caso, e allora scopriamo di avere un massa di grandi statisti che avrebbero agito diversamente…

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!