Martino Caldarelli trovato morto in un laghetto, fermata una coppia. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – E’ stato trovato morto Martino Caldarelli. L’uomo, 48 anni, di Isola del Gran Sasso (Teramo), era uscito da casa alle 14.30 dello scorso 11 aprile e da allora se ne erano perse le tracce. Da quel pomeriggio sembrava svanito nel nulla. Inutili le ricerche, coordinate dai carabinieri di Teramo.  

Il suo corpo è stato ripescato nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 aprile in un laghetto artificiale. Sul cadavere diverse coltellate. Sarebbe stato ucciso lo stesso giorno della sparizione, da una coppia che è stata rintracciata ieri pomeriggio dai carabinieri di Teramo e che ora è rinchiusa nel carcere di Castrogno a Teramo con l’accusa di omicidio.  

I due, quel giorno, l’avrebbero attirato in un’abitazione a Corropoli (Teramo) nel tentativo di farsi dare dei soldi e la sua macchina ma lui si sarebbe opposto e sarebbe stato ucciso durante una colluttazione. Pugnalato a ripetizione. Cardarelli era un falegname e ultimamente non lavorava perché si occupava della madre malata, a cui era legatissimo. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!