Mentre il mondo lotta contro la pandemia Bolsonaro organizza grigliate per tremila ospiti

Critiche al presidente del Brasile per le violazioni alle misure anti-contagio.

Jair Bolsonaro continua a ironizzare sul distanziamento sociale e annuncia che nel pomeriggio a Brasilia, nel palazzo dell’Alvorada organizzerà una maxi-grigliata. “Ho invitato 1.300 persone, ma se saranno di più le farò entrare. Faremo una grigliata per 3 mila persone, più o meno”.

Questa è stata la sua plateale risposta a coloro che lo scorso giovedì lo avevano criticato perché voleva organizzare una grigliata con amici (una trentina in tutto).
Ma anche un gruppo di suoi sostenitori hanno criticato i giornalisti davanti al palazzo dell’Alvorada, perché, dicono: “attaccano il presidente”.

Nelle ultime 24 ore intanto sono oltre 750 i morti registrati in Brasile a causa del Coronavirus, il picco di mortalità più alto fin’ora, dall’inizio del contagio. Si contano inoltre più di 10 mila nuovi casi di persone infettate dal Covid-19.

Bolsonaro però malgrado i dati preoccupanti che continuano a far salire il triste conteggio di infettati e morti, continua ad apparire pubblicamente senza mascherina e minimizza il problema… Un atteggiamento per lo meno singolare da un capo di Stato che dovrebbe dare l’esempio alla nazione e che invece pare essere un’esortazione al menefreghismo. Quasi che il problema non fosse ancora sufficientemente serio…

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!