Messina Denaro, aiutò il boss nella latitanza: arrestata un’altra donna. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Un’altra donna è stata arrestata per aver aiutato il boss Matteo Messina Denaro nella sua latitanza. Questa mattina, gli investigatori del Servizio centrale operativo e del Ros, hanno arrestato, in provincia di Trapani Floriana Calcagno, una insegnante, indagata, in concorso, per favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare l’associazione mafiosa Cosa nostra. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. La donna è legata da stretti vincoli di parentela al boss di Campobello di Mazara Francesco Luppino, storico uomo di fiducia di Messina Denaro. 

Tabulati telefonici e traffici di celle, immagini di videosorveglianza, raccolte durante le indagini, hanno svelato il ruolo attivo svolto da Calcagno nelle ultimi fasi della latitanza di Messina Denaro. Secondo i magistrati, la donna avrebbe fornito all’allora boss latitante “sostegno logistico, aiuto e supporto morale e materiale nel territorio di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Tre Fontane e in altre località della provincia di Trapani, al fine di soddisfarne anche le primarie esigenze personali, assicurandogli attraverso un sistema di staffetta e scorta con la propria autovettura, la possibilità di spostarsi in modo riservato sul territorio e di non essere catturato dalle forze dell’ordine”. 

Perquisizioni sono in corso nella provincia di Trapani, con il supporto dei reparti Prevenzione crimine della polizia e di personale dello Squadrone eliportato Cacciatori Sicilia dei carabinieri. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!