Morto il padre fondatore dei Papaboys, Daniele Venturi aveva 55 anni. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – E’ morto Daniele Venturi, il padre fondatore dei Papaboys. Deceduto all’ospedale di Siena, aveva 55 anni. Non sono ancora chiare le cause della morte, per questo è stata disposta l’autopsia. Il funerale si terrà sabato, a Massa Marittima, paese dove Daniele viveva.  

Fondatore e anima dell’Associazione Nazionale Papaboys, nata nel 2000 per la Giornata Mondiale della Gioventù di Giovanni Paolo II, Daniele era un vulcano di idee. Di recente aveva dato vita al settimanale il ‘Pensiero’, con meditazioni e riflessioni sulla Chiesa e sul Vangelo. Tra i tantissimi progetti ancora da realizzare, il fondatore dei Papaboys, facendo gli auguri al Papa di pronta guarigione, aveva dato appuntamento ai suoi boys per il 28 luglio a Roma, per il Giubileo dei giovani.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!