Morto Patrick Vettori, la lettera d’addio del fratello Marvin: “Non sarò più lo stesso senza di te”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Marvin Vettori dice addio al fratello Patrick. L’uomo, 29 anni, è morto oggi, martedì 15 aprile in seguito a un incendio divampato in un appartamento a Mezzocorona, in provincia di Trento, poco prima delle 5. Il fighter di MMA, che da poco è tornato sul ring dopo una lunga assenza, ha voluto dire addio al fratello con una lunga lettera a cuore aperto pubblicata sul suo profilo Instagram. 

 

“Eri e resterai sempre il numero 1 fratellino mio! Te ne sei andato lasciando un vuoto incolmabile, ti amerò fino all’ultimo respiro. Non penso sarò più lo stesso dopo oggi perché forse non te l’ho detto mai detto ma la mia forza sei sempre stata tu”, inizia così il post Instagram di Marvin Vettori, pubblicato a corredo di diverse foto insieme al fratello Patrick. 

“Eri il più sveglio e il più intelligente tra i 2, ti stavi creando un futuro meraviglioso e non riesco a farmene una ragione. Si dice che Gesù richiami prematuramente le anime più belle per averle con sé in paradiso e allora spero che sia così, che tu sia lì con lui guardando e vegliando verso di noi con quella bontà che ti ha sempre contraddistinto”, ha scritto Vettori, aggiungendo: “Ti amo fratello mio, e anche se non sarà facile continuare una vita senza di te mi rincuora sapere che un giorno sarò seppellito al tuo fianco. Ti amo”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!