Odore troppo forte dell’avversaria, tennista chiede di spruzzare deodorante – Video. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Una tennista che si lamenta dell’odore dell’avversaria. È successo a Rouen, dove si sta giocando il Wta 250, nelle fasi finali della partita, valida per il primo turno del torneo, tra la britannica Harriet Dart, numero 110 del mondo, e la francese Lois Boisson, 303esima del ranking. Dopo aver perso il primo set con un netto 6-0, Dart si è resa è protagonista di una scena insolita su un campo da tennis. 

La britannica, sotto 4-3 nel corso del secondo parziale, ha sentito un odore molto forte provenire dall’avversaria, passatale davanti al momento del cambio di campo. Dart si è quindi alzata di scatto rivolgendosi all’arbitro e chiedendo di far spruzzare del deodorante a Boisson, che per tutta risposta ha piazzato subito il break trionfando 6-3 e passando il turno. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!