Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ricordando la celebrazione odierna ha detto: “In troppi Paesi giornalisti e operatori dei media affrontano censura, abusi, molestie, detenzione e persino morte, semplicemente per fare il loro lavoro”.
Guterres ha invitato i governi a “fare tutto ciò che è in loro potere per supportare media liberi, indipendenti e diversificati”.
Anche David Sassoli il presidente del Parlamento europeo ha voluto commentare la ricorrenza. “Minacciare un giornalista significa minacciare la libertà di tutti. Senza una stampa indipendente non esiste una vera democrazia”. Ha poi confermato che il Parlamento europeo è sempre al fianco “di tutti i giornalisti che subiscono intimidazioni mentre svolgono il loro lavoro essenziale”.
E’ arrivato anche il commento del Servizio europeo per l’azione esterna che fa capo all’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell. In una nota si legge: “in tempi di Covid 19 è più chiaro che mai che l’accesso a informazioni affidabili può essere una questione di vita o di morte. Eppure, la cronaca è diventata un’odissea quotidiana. Il giornalismo è il vaccino contro l’infodemia. Proteggiamolo”.
Dalla Santa Sede stigmatizza la giornata, Papa Francesco. Il Santo padre in un tweet ha scritto: “Usiamo tutti gli strumenti che abbiamo, specialmente il potente strumento dei media, per costruire e rafforzare il bene comune. Impegniamoci a usare #MediaforPeace. #Signis”.
Articolo pubblicato dall’autore in Informareh24
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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