Oltre 1000 sbarchi in poche ore. Hotspot Lampedusa colmo e tutto tace

Un amico mi fa notare che in poche ore abbiamo avuto 5 sbarchi. Mi chiede come mai da “certi ambienti” della politica, dove l’attenzione a queste cose è da sempre alta e critica, ora tutto tace.

CI VUOLE CONCERTAZIONE E COMPRENSIONE

Saranno gli effetti del governo Draghi, un luogo felice dove tutto fila liscio e non ci sono noie, correnti, malumori. Un posto incantato dove una volta dentro, cadono ideali intransigenti e posizioni ferme. Il governo Draghi, dove i partiti dell’esecutivo (e sono tanti) accennano piccole scaramucce, badando bene a non passare il limite. Questa politica del “volemose bene”, da una parte fa anche piacere, infonde una ritrovata fiducia e induce a supporre che tutto vada a gonfie vele. Ma dall’altra, suscita interrogativi su un immobilismo ideologico che s’immola per il bene della prosecuzione a tutti i costi.

SEMBRA IERI

Ricordo le indignazioni di “certa politica”, di “certi politici”, in merito agli sbarchi. Ricordo gli aspri scontri e i tormentati “bracci di ferro” che hanno addirittura provocato processi ad un ex vicepremier. Rammento anche ONG che puntano i piedi e contravvengono agli ordini che arrivano quasi da Dio.
E poi, i buonisti ipocriti e i razzisti inumani. Tutto all’insegna del bene del proprio partito e del “seguito” del proprio elettorato che si spertica in lodi, accuse, prese di distanza e condivisioni di pensiero.

LA REALTÀ

La nostalgia di quei tempi che paiono già lontani mi destabilizza e mi illude d’essere capitato improvvisamente nell’isola che non c’è!
Invece l’isola c’è e si chiama Lampedusa.
L’ultimo sbarco: un peschereccio intercettato a tre miglia, da motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza, aveva a bordo 398 persone di varie nazionalità, di cui 24 donne e 6 bambini.
Poche ore prima i soccorsi erano scattati per una barca con 415 profughi. Ancora poco prima un’altra imbarcazione aveva a bordo 90 persone e prima ancora in altri due natanti trovavano posto rispettivamente 98 e 16 persone.

TUTTO SECONDO COPIONE

I migranti sono tutti trasferiti all’Hotspot dell’isola che, tanto era vuoto! Adesso invece è al collasso, ben riempito di disperati che sono sbarcati in silenzio per non disturbare l’idilliaco clima del governo. Il mio amico non capisce…

Oltre 1000 sbarchi in poche ore. Hotspot Lampedusa colmo e tutto tace

Un amico mi fa notare che in poche ore abbiamo avuto 5 sbarchi. Mi chiede come mai da “certi ambienti” della politica, dove l’attenzione a queste cose è da sempre alta e critica, ora tutto tace.

Ci vuole concertazione e comprensione

Saranno gli effetti del governo Draghi, un luogo felice dove tutto fila liscio e non ci sono noie, correnti, malumori. Un posto incantato dove una volta dentro, cadono ideali intransigenti e posizioni ferme. Il governo Draghi, dove i partiti dell’esecutivo (e sono tanti) accennano piccole scaramucce, badando bene a non passare il limite. Questa politica del “volemose bene”, da una parte fa anche piacere, infonde una ritrovata fiducia e induce a supporre che tutto vada a gonfie vele. Ma dall’altra, suscita interrogativi su un immobilismo ideologico che s’immola per il bene della prosecuzione a tutti i costi.

Sembra ieri

Ricordo le indignazioni di “certa politica”, di “certi politici”, in merito agli sbarchi. Ricordo gli aspri scontri e i tormentati “bracci di ferro” che hanno addirittura provocato processi ad un ex vicepremier. Rammento anche ONG che puntano i piedi e contravvengono agli ordini che arrivano quasi da Dio.
E poi, i buonisti ipocriti e i razzisti inumani. Tutto all’insegna del bene del proprio partito e del “seguito” del proprio elettorato che si spertica in lodi, accuse, prese di distanza e condivisioni di pensiero.

La realtà

La nostalgia di quei tempi che paiono già lontani mi destabilizza e mi illude d’essere capitato improvvisamente nell’isola che non c’è!
Invece l’isola c’è e si chiama Lampedusa.
L’ultimo sbarco: un peschereccio intercettato a tre miglia, da motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza, aveva a bordo 398 persone di varie nazionalità, di cui 24 donne e 6 bambini.
Poche ore prima i soccorsi erano scattati per una barca con 415 profughi. Ancora poco prima un’altra imbarcazione aveva a bordo 90 persone e prima ancora in altri due natanti trovavano posto rispettivamente 98 e 16 persone.

Tutto secondo copione

I migranti sono tutti trasferiti all’Hotspot dell’isola che, tanto era vuoto! Adesso invece è al collasso, ben riempito di disperati che sono sbarcati in silenzio per non disturbare l’idilliaco clima del governo. Il mio amico non capisce…

 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!