Omicida in fuga a Milano: chi è Chamila, la dipendente dell’hotel scomparsa. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Si chiama Chamila la 50enne srilankese scomparsa, dipendente dell’hotel Berna di via Napo Torriani a Milano, dove questa mattina è stato accoltellato un collega di 51 anni. La donna – a quanto apprende l’Adnkronos da fonti investigative – è stata vista l’ultima volta nel primo pomeriggio di ieri, quando si è allontanata dalla casa in cui vive a Cinisello Balsamo. 

Alla stazione carabinieri del comune alle porte di Milano si sono presentati questa mattina marito e figlio, per denunciarne la scomparsa, dopo che Chamila non si è presentata al lavoro e non ha fatto rientro a casa. Sulla sua scomparsa indagano i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano e della compagnia di Sesto San Giovanni.  

Chamila e il 51enne vittima dell’aggressione avvenuta all’alba di oggi erano entrambi dipendenti storici dell’hotel a due passi dalla Stazione Centrale, dove da oltre dieci anni lavoravano insieme alla caffetteria. Era invece impiegato alla reception da circa due anni Emanuele De Maria, il 35enne detenuto per omicidio volontario nel carcere di Bollate e ammesso ai lavori esterni nell’albergo, ricercato ora per l’aggressione al 51enne, su cui indagano gli agenti della squadra mobile di Milano. De Maria – a quanto si apprende – aveva un ottimo rapporto con i colleghi. “Mi sento molto accettato da parte di tutti. C’è un feeling molto positivo tra di noi”, aveva raccontato lui stesso pochi mesi fa alle telecamere del programma Mediaset ‘Confessione Reporter’.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!