Palio di Siena. Cancellate le corse per luglio e agosto

Siena. Al termine della riunione in Palazzo pubblico tra il sindaco Luigi De Mossi, il magistrato delle contrade, i Priori delle 17 contrade, il decano e il suo vice dei capitani, arriva l’annuncio lapidario del magistrato delle contrade, Claudio Rossi: non si correranno i Palii del 2 luglio e del 16 agosto 2020.

Una decisione simile non avveniva dagli anni della seconda guerra mondiale.
Stavolta è stata la “guerra” contro la pandemia da Coronavirus e le disposizioni sulla sicurezza, che hanno determinato la scelta di non correre le due Carriere. Inizialmente si era deciso di rinviarle ad agosto e settembre, ma la decisione finale è stata invece quella di non darne luogo.

Le contrade riprenderanno la loro attività solo dopo che Comune e Prefettura avranno definito un protocollo.

Il Palio, fino ad oggi, oltre che negli anni della guerra, non si era tenuto solo in presenza di eventi straordinari. La prima volta fu il 16 agosto del 1723 per la morte del Granduca Ferdinando II di Toscana. La seconda volta che venne annullato fu nel 1855 per un’altra epidemia, quella del colera che colpì la città.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!