Papa, il cardinale Dolan: “Leone XIV saprà costruire ponti con Trump”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – A Robert Francis Prevost, appena diventato Papa Leone XIV, il cardinale Timothy Dolan racconta a La Stampa di aver detto: “‘Totus tuus’, gli ho ricordato il motto episcopale di San Giovanni Paolo II, che in latino significa ‘Tutto tuo’. E’ una dichiarazione di affidamento totale a Maria, la madre di Gesù, è un programma di vita, una consegna senza riserve, un lasciarsi guidare da colei che ha detto il suo ‘sì’ pieno a Dio”. Il futuro della Chiesa, con Leone XIV, lo vede “Pieno di speranza. E’ un uomo di profonda fede, radicato nella preghiera e capace di ascoltare. Non cerca il potere, ma il servizio”. 

Se “da dove viene non è irrilevante, ma non è centrale”, dice, non c’è stata secondo Dolan alcuna finalità geopolitica nella sua nomina. “Il nuovo Papa – spiega il cardinale che ha partecipato al Conclave – è stato eletto perché è un uomo di Dio, un costruttore di ponti”. Ponti che, assicura, “costruirà con i leader di ogni nazione. Anche con il presidente Trump. Non ci sarà un leader che papa Leone considererà più o meno importante di un altro. Nei prossimi giorni comincerà a incontrare quotidianamente capi di Stato e rappresentanti di tutto il mondo, con la stessa volontà di dialogo”. 

Su eventuali legami diretti di Leone XIV con i predecessori, Dolan dice: “Potrebbe essere una combinazione di Benedetto XVI e Francesco. Come sant’Agostino, papa Prevost ha un’intelligenza profonda, e sa anche che la fede deve toccare il cuore, deve potersi esprimere in modo credibile, coinvolgente e concreto. Ha un fervore missionario, e una mente teologica solida. Una bellissima combinazione”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!