Papa Leone XIV, Binaghi: “L’ho invitato agli Internazionali, a volte miracoli accadono”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha invitato Papa Leone XIV agli Internazionali di tennis in corso al Foro Italico di Roma. “Ho scritto una lettera al Papa per invitarlo agli Internazionali Bnl d’Italia”, ha confermato.  

Il neo pontefice Robert Francis Prevost è un grande appassionato di tennis. Si è definito un praticante dilettante, anche se non ha avuto molte occasioni di giocare dopo il ritorno dal Perù, in cui ha esercitato come missionario e poi come vescovo, prima di essere richiamato nel 2023 e nominato Prefetto della Congregazione dei vescovi. “Se riuscirà a venire già in questa edizione non lo so, mi sembra molto, ma chi lo sa: nella vita succedono anche i miracoli”, ha detto Binaghi in una nota della Fitp. “Sapevo che Papa Leone XIV è un grande appassionato di tennis, per noi è un orgoglio. Anche il fatto che abbiamo la nuova sede Fitp in un ex convento agostiniano, a Roma. Lo stiamo ristrutturando. Direi, non una, ma ben due coincidenze”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!