Papa Leone XIV, oggi il Regina Coeli: attesi 150mila fedeli a San Pietro. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Oggi domenica 11 maggio alle 12 Papa Leone XIV reciterà la preghiera mariana del Regina Coeli dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. E’ prevista la presenza di 150mila fedeli. In campo un rilevante schieramento di forze dell’ordine, soccorritori e volontari di protezione civile per assistere pellegrini e visitatori. È prevista l’installazione di maxi schermi.  

Ieri Papa Prevost si è recato in visita a sorpresa al santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano, vicino a Roma, e poi, di ritorno, alla Basilica di Santa Maria Maggiore per rendere omaggio alla tomba di Papa Francesco. Leone XIV “si è fermato in preghiera davanti alla tomba di Papa Francesco e all’icona della Vergine, Salus Populi Romani”, ha spiegato una nota del Vaticano. 

In mattinata, incontrando due ore (dalle 10 alle 12) i cardinali nell’Aula nuova del Sinodo in Vaticano, prima di lasciare spazio ai liberi interventi, Papa Prevost ha spiegato le ragioni della scelta del suo nome da Pontefice: “Vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II. Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio; la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana; la crescita nella collegialità e nella sinodalità; l’attenzione al sensus fidei, specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare; la cura amorevole degli ultimi, e degli scartati; il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà”. 

“Si tratta – ha sottolineato – di principi del Vangelo che da sempre animano e ispirano la vita e l’opera della Famiglia di Dio, di valori attraverso i quali il volto misericordioso del Padre si è rivelato e continua a rivelarsi nel Figlio fatto uomo, speranza ultima di chiunque cerchi con animo sincero la verità, la giustizia, la pace e la fraternità. Proprio sentendomi chiamato a proseguire in questa scia, ho pensato di prendere il nome di Leone XIV. Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII, infatti, con la storica Enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”. 

Dopo il Regina Coeli di oggi, il prossimo appuntamento nell’agenda di Papa Prevost sarà domani l’incontro con la stampa mondiale in Aula Paolo VI. Il 16 maggio è previsto l’incontro con il Corpo Diplomatico (Capi Missione).  

Domenica 18 la messa di ‘intronizzazione’ alle 10 in piazza San Pietro; il 20 maggio, Leone XIV prenderà possesso della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura; il 21 terrà la prima Udienza Generale. 

Il 24 maggio incontrerà la Curia Romana e i dipendenti del Vaticano; il 25 maggio guiderà il Regina Coeli; poi la presa di possesso della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!