Per aggirare il vaccino partecipano ad un Covid party e finiscono in intensiva

Finiscono in terapia intensiva! Un party organizzato per contrarre il Covid, in modo di evitare di doversi vaccinare. Proprio come si faceva una volta quando le mamme mandavano i figli dai cuginetti col morbillo.

Gli intelligentoni del fai da te sanitario sono i partecipanti alla “festa” che si è tenuta in Canada nella città di Edson. A riportarne la notizia, poi ripresa da “Forbes”, è stata l’emittente locale “City News Edmont”.

Lo sdegno di Burioni

Un’idea da cretini, come ha sottolineato dalle sue pagine social, Roberto Burioni. Ed è difficile riuscire a dar torto al noto virologo. Un’idea malsana davvero, perché è evidente che gli effetti del virus indotti dal vaccino sono decisamente meno importanti e pericolosi di quelli derivati dal contagio. I rischi, anche mortali, sono conosciuti universalmente, e ricorrere ad un espediente così assurdo per evitare il vaccino appare surreale.

Covid party

Obiettivo raggiunto!

Lo scopo degli organizzatori era aggirare il vaccino ottenendo l’immunità naturale e ottenere così il pass per l’accesso a ristoranti o luoghi pubblici. In molti hanno ottenuto ciò che volevano e infatti sono stati infettati dal virus, e alcuni sono finiti in terapia intensiva.

Il parere del dottor Schwartz

Il dottor Ilan Schwartz, medico del reparto di malattie infettive e assistente professore presso l’Università di Alberta, si è detto infuriato oltre che demoralizzato da questi comportamenti. Schwartz ha lamentato anche il fatto che queste forme di contagio intenzionale finiscono oltretutto con l’aggravare la condizione della disponibilità di posti letto rimasti per la provincia. Inoltre, il medico ha tenuto a precisare come questa presunta e insensata risoluzione esponga ad ulteriore contagio chiunque venga in contatto con i partecipanti a questo Covid party.

Immunità superiore dal vaccino rispetto al contagio

Il dottor Schwartz ha poi spiegato che c’è differenza sostanziale tra l’immunità ottenuta dagli effetti diretti del contagio rispetto a quella del vaccino. La capacità protettiva del vaccino è superiore e non è certo consigliabile contrarre l’infezione in maniera naturale. Il contagio diretto include il rischio di ricovero ospedaliero, il rischio di morte, e soprattutto espone agli effetti del “Long Covid”, oltre naturalmente all’effetto di poter contagiare gli altri, che non succede invece col vaccino. Schwartz ha concluso dicendo che mentre non ci sono prove che l’immunità naturale sia migliore di quella ottenuta dal vaccino, è provato che quest’ultima sia più efficace e duratura.