Petar Sucic, chi è il colpo per il centrocampo dell’Inter. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – L’Inter batte un altro colpo. Dopo aver accolto Nicola Zalewski, arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla Roma, i nerazzurri stanno già pensando alla prossima stagione. Marotta ha acquistato dalla Dinamo Zagabria Petar Sucic, promettente centrocampista che si unirà alla squadra di Inzaghi la prossima estate, a ridosso dell’inizio del Mondiale per Club. Ma chi è Sucic? 

Petar Sucic è un giovane centrocampista croato, ma nato in Bosnia, classe 2003, cugino di Luka Sucic, cercato da diversi club italiani prima di approdare, la scorsa estate, alla Real Sociedad. A 21 anni, Petar si è già imposto con la Dinamo Zagabria, dopo aver collezionato in stagione 17 presenze condite da tre gol, di cui due in Champions League, e due assist. 

Sucic è cresciuto nelle giovanili dello Zrinjski Mostar ed è arrivato alla Dinamo nel 2022 per circa 150mila euro. Destinato inizialmente alla seconda squadra, che milita nella seconda divisione croata, Petar tornò in prestito allo Zrinjski prima di essere definitamente aggregato alla prima squadra della Dinamo Zagaria nel 2023. Da allora la sua ascesa è stata verticale, con il giocatore che ha mostrato buona tecnica e tempi d’inserimento, ma soprattutto ottimi margini di miglioramento. Qualità che gli sono valse la convocazione con la Nazionale croata, con cui ha collezionato cinque presenze e un gol. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!