Piacenza, disordini in carcere: agenti in rinforzo da altre città. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Disordini oggi nel carcere di Piacenza dove alcuni detenuti hanno incendiato i materassi e si sono barricati. Lo riferisce il sindacato Sappe spiegando che si è reso necessario richiedere l’intervento dei vigili del fuoco. Per riportare la situazione alla normalità sono stati chiamati gruppi di agenti da altre province, a supporto degli agenti di Piacenza, dove erano stati richiamati anche quelli liberi dal servizio.  

“Chiediamo l’immediato allontanamento di tutti i detenuti che si sono resi responsabili dei disordini – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – e l’applicazione delle misure di rigore di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario. Il nostro plauso e ringraziamento va a tutti i colleghi intervenuti, i quali con grande professionalità hanno evitato conseguenze peggiori. L’azione è stata perfetta, tanto che non ci sono stati feriti tra i colleghi e gli stessi detenuti”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!