Pornografia non consensuale. Arriva il canale contro il revenge porn

Dall’8 marzo chi teme che qualcuno possa condividere sui social le proprie immagini (o video) intimi può rivolgersi al Garante della Privacy.

Un’odiosa forma di violenza contro le donne

Il servizio inizierà l’8 marzo, data simbolica! Da tale giorno è attivo il “canale” di segnalazione preventiva. Lo scorso anno questo servizio contro il revenge porn, era stato attivato nel nostro Paese, come programma pilota .
Il canale finora era accessibile da Facebook solo attraverso una associazione no-profit.

Da ora si può combattere la possibilità di subire atti di revenge porn. Sarà sufficiente indicare le immagini a Facebook. (La segnalazione è confidenziale e sicura).
Il servizio è disponibile all’indirizzo web: www.gpdp.it/revengeporn.

Sulla pagina predisposta dal Garante, gli utenti troveranno un modulo sul quale indicare le informazioni che serviranno all’Autorità per bloccare i tentativi di pubblicazione.

Le Immagini e video, una volta caricate saranno cifrate da un codice hash e diventeranno irriconoscibili e successivamente saranno distrutte. Da questo momento ogni tentativo di pubblicazione sulle piattaforme Facebook o Instagram viene automaticamente bloccato. Il programma infatti grazie ad una tecnologia di comparazione, le identificherà in maniera univoca.

Articolo pubblicato dall’autore su Informareh24.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Pornografia non consensuale. Arriva il canale contro il revenge porn

Dall’8 marzo chi teme che qualcuno possa condividere sui social le proprie immagini (o video) intimi può rivolgersi al Garante della Privacy.

Un’odiosa forma di violenza contro le donne

Il servizio inizierà l’8 marzo, data simbolica! Da tale giorno è attivo il “canale” di segnalazione preventiva. Lo scorso anno questo servizio contro il revenge porn, era stato attivato nel nostro Paese, come programma pilota .
Il canale finora era accessibile da Facebook solo attraverso una associazione no-profit.

Da ora si può combattere la possibilità di subire atti di revenge porn. Sarà sufficiente indicare le immagini a Facebook. (La segnalazione è confidenziale e sicura).
Il servizio è disponibile all’indirizzo web: www.gpdp.it/revengeporn.

Sulla pagina predisposta dal Garante, gli utenti troveranno un modulo sul quale indicare le informazioni che serviranno all’Autorità per bloccare i tentativi di pubblicazione.

Le Immagini e video, una volta caricate saranno cifrate da un codice hash e diventeranno irriconoscibili e successivamente saranno distrutte. Da questo momento ogni tentativo di pubblicazione sulle piattaforme Facebook o Instagram viene automaticamente bloccato. Il programma infatti grazie ad una tecnologia di comparazione, le identificherà in maniera univoca.