Prato, 37enne ucciso a coltellate in strada: fermati due giovani. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Brutale omicidio in strada a Prato. Un 37enne è stato ucciso a coltellate, dopo una lite. Il dramma si è consumato ieri sotto gli occhi di alcuni passanti in una zona residenziale della città e ha immediatamente scosso la comunità locale. La vittima è Vladimir Lleshi di nazionalità albanese.  

Le indagini della polizia, scattate subito dopo l’aggressione, hanno portato al fermo di due giovani, di 17 e 19 anni, anch’essi di origini albanesi. I due sono stati rintracciati nella tarda serata di ieri dagli agenti della squadra mobile e condotti in questura, dove sono stati sottoposti a un lungo interrogatorio alla presenza del sostituto procuratore Valentina Cosci, titolare dell’inchiesta. Nei loro confronti è stato ipotizzato il reato di omicidio volontario. 

Secondo le prime ricostruzioni, la lite tra Lleshi e i due ragazzi sarebbe iniziata per motivi ancora da chiarire, degenerando rapidamente in una violenta aggressione. Uno dei due fermati avrebbe estratto un coltello colpendo mortalmente la vittima. Inutili i soccorsi. Lleshi è morto poco dopo per le gravi ferite riportate. 

Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e, soprattutto, di comprendere le ragioni alla base del violento alterco. Non si esclude nessuna pista: tra le ipotesi al vaglio ci sono anche possibili dissidi personali o legati ad ambienti della criminalità minorile. Il minore è stato affidato alla giustizia minorile, mentre il diciannovenne si trova in stato di fermo in attesa della convalida da parte del giudice. Nel frattempo, la comunità albanese di Prato è sotto choc per l’accaduto e si stringe attorno alla famiglia della vittima, chiedendo giustizia e verità su un delitto che ha spezzato la vita di un uomo conosciuto e benvoluto da molti. 

 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!