Revenge porn: soldatessa che si masturba, video diffuso sulle chat dei soldati

Col termine revenge porn si associa la parola “vendetta” = revenge, a quella di pornografia, lasciando subito intendere l’uso distorto di immagini o video privati a sfondo sessuale, diffusi sui social network o sul web a scopo di vendetta e, ovviamente, senza il consenso della persona ritratta.

Stavolta il caso di revenge porn riguarda un video che sta rimbalzando sulle chat dei militari e in special modo dei soldati di Palmarola (Udine).
Protagonista è, suo malgrado, una donna soldato di stanza proprio a Palmanova, che si masturba in mimetica.

Sebbene non sia visibile perfettamente il volto della ragazza, risultano ben visibili il grado sulla sua giacca e soprattutto il suo nome…

La notizia dell’episodio è arrivata a Roma a Palazzo Esercito e i “vertici” militari, naturalmente indignati per l’accaduto hanno disposto in molte caserme una “lezione” sulla sensibilizzazione all’uso dei social network in merito a questa materia.

Una collega della ragazza oggetto del video ha dichiarato di aver visto lei e le sue foto prese da facebook che giravano sulla chat. Ha spiegato di averle ricevute da un amico e ha anche aggiunto che pure il suo fidanzato ne aveva ricevute da colleghi militari… Poi la ragazza ha spiegato: “Da donna e soldatessa sono traumatizzata, ho cercato di contattare quella collega per esprimerle solidarietà ma il suo profilo Facebook è sparito, segno che è stata travolta dalle chiacchiere e dall’umiliazione”.

Un altro militare ha detto di aver visto le foto in una chat di ex militari dell’Esercito e di aver deciso di segnalare il fatto alle Autorità.

Al momento sono attive le “ricerche” per risalire all’autore della pubblicazione. Le ipotesi più accreditate sono ovviamente che sia un collega della vittima e che i due si conoscano molto bene.

Voci non ufficiali provenienti dall’ambiente, parlerebbero anche di un provvedimento disciplinare ai danni della vittima… Anche se per adesso non filtrano facilmente commenti e anticipazioni sull’episodio, né da Palmarola, né da ogni altro ambiente militare.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!