Ricky Gervais per la prima volta in Italia, il 24 luglio al Forum di Milano. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Ricky Gervais arriva per la prima volta in Italia con uno spettacolo a Milano. Dopo anni di richieste da parte del pubblico italiano, il celebre comico britannico annuncia il suo attesissimo debutto nel nostro Paese con un’unica data il 24 luglio 2025 all’Unipol Forum di Milano del suo nuovo show “Mortality”. Lo show avrà inizio alle 19.30 in punto. I biglietti per questa storica prima volta in Italia saranno disponibili dalle ore 10 di giovedì 17 aprile 2025 sui circuiti ufficiali Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket. 

L’arrivo di Gervais in Italia segna una svolta storica per la stand-up comedy internazionale abbinato al nostro paese: per la prima volta uno spettacolo di questo genere non si terrà in un teatro, ma in una vera e propria arena. 

Ricky Gervais, 64 anni a giugno, è uno dei comici più influenti e controversi della scena internazionale. Ha creato la serie “The Office”, che ha ridefinito la comicità televisiva, e ha lasciato il segno con le serie “Extras”, “Derek” e “After Life”. Per anni, ha condotto i Golden Globe regalando uno show nello show, come dimostrano le clip ancora virali online.  

Dopo il successo mondiale dei suoi precedenti spettacoli, ora torna con “Mortality”, un monologo che affronta con il suo tipico sarcasmo temi come la vita, la morte e l’ipocrisia della società contemporanea. Lo show ha già registrato sold out nelle principali città europee e americane. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!