(Adnkronos) – Il ragazzo di 15 anni accoltellato su Ponte Testaccio sta meglio ed è stato sentito dagli investigatori della Squadra mobile di Roma, ai quali ha confermato di essere stato aggredito da due uomini nordafricani che volevano rapinarlo. Questa versione era già stata riferita ai sanitari nei minuti concitati del trasporto in ospedale, dopo essere stato ferito domenica sera intorno alle 20.30 su Ponte Testaccio e aver raggiunto la zona della stazione di Trastevere, dove è poi stato soccorso.
Il giovane ha confermato ai poliziotti che i due uomini volevano rapinarlo e che, non avendo ottenuto quello che volevano, lo avrebbero colpito con più coltellate all’addome. Il dettaglio importante, già trapelato ieri, è che il giovane aveva già visto in zona i suoi aggressori.
Grazie alle informazioni riferite dal ragazzo, ai testimoni e alle immagini delle telecamere raccolte, gli investigatori stanno cercando di dare un nome e un volto ai due aggressori. Si indaga, sotto la direzione della procura di Roma, per le ipotesi di tentato omicidio e rapina.
Il giovane, arrivato al San Camillo in codice rosso domenica sera, è stato subito operato e ha subito l’asportazione della milza. Le sue condizioni, già stabili ieri, sono migliorate ancora: secondo quanto si apprende, questa mattina sta bene ed è riuscito ad alzarsi dal letto con l’aiuto dei sanitari.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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