Roma, 86enne travolge in auto tavoli di un ristorante: sfiorata strage al quartiere Trieste. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Strage sfiorata stasera al quartiere Trieste di Roma, dove verso le 22 una donna di 86 anni ha travolto con la sua utilitaria i tavoli all’aperto del noto ristorante La Mora, a quell’ora di sabato particolarmente affollati. Almeno cinque persone sarebbero rimaste ferite ma – a quanto apprende l’Adnkronos – nessuno sarebbe in pericolo di vita. Sul posto polizia, vigili del fuoco e ambulanze. Sconosciute al momento le cause che hanno portato l’auto dell’anziana signora a salire sul marciapiede e a colpire diversi tavoli del ristorante, prima di arrestare la sua corsa.  

La donna ai primi soccorritori è apparsa smarrita e sotto choc. Terrorizzati i clienti del ristorante. “Siamo vivi per miracolo”, dice in lacrime una giovane donna incinta di 8 mesi che era seduta al ristorante con il marito e un bambino molto piccolo, fortunatamente a un tavolo a fianco di quelli colpiti dalla macchina dell’anziana. L’auto ha travolto i tavoli dopo aver superato in corsa un alto marciapiede che, forse, potrebbe averne attutito la velocità. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!