Roma, finge due gravidanze per tornare con l’ex: condannata per stalking. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Pur di tornare con il suo ex ha finto due gravidanze e poi un parto, oltre a tempestarlo di sms, chiamate e molestie di ogni genere. Oggi la trentenne è stata condannata a Roma a un anno e 4 mesi, per l’accusa di stalking aggravato. Per lei il giudice monocratico ha disposto la sospensione della pena subordinata alla frequentazione di un percorso di recupero psicologico di sei mesi e un risarcimento danni di 5mila euro a favore della parte offesa. Per la donna il pm aveva chiesto la condanna a un anno. 

Un caso di stalking ‘femminile’, in cui l’uomo, pur di sfuggire alle attenzioni morbose, ha finito per cambiare la sua residenza e indossare un casco nel tragitto che dall’auto lo portava al portone di casa. La trentenne, oltre a molestare l’ex con chiamate anche anonime, secondo quanto riportato nell’imputazione per fatti che vanno dal 2018 al 2019, aveva anche simulato malori per attirare l’attenzione dell’uomo, “inducendolo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo soccorso” e si era appostata nei luoghi frequentati da lui. “In un’occasione si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l’auto” di lui.  

Una situazione che ha generato nella vittima “un grave e perdurante stato d’ansia – scriveva il pm nel 415bis- e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita, diradando anche le uscite e prendendo precauzioni per evitare incontri indesiderati con la donna”. A difendere l’uomo vittima di stalking, l’avvocato Emanuele Fierimonte. “Finalmente dopo tanti anni è stata fatta giustizia – commenta il penalista all’Adnkronos -. Il mio assistito ha ripreso a vivere e ha potuto mettere la parola fine a questa triste e pesante vicenda di stalking femminile”.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!