Sanremo 2025, Emis Killa dopo il ritiro: “Avrei preferito andare al Festival”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “Dispiaciuto? Chiaramente avrei preferito andare al Festival di Sanremo”. Così Emis Killa risponde al giornalista Enrico Lupi del programma ‘Lo Stato delle Cose’ di Massimo Giletti, dopo aver annunciato il suo ritiro dalla kermesse canora. 

Nell’intervista, che andrà in onda questa sera, lunedì 3 febbraio, in prima serata su Rai 3, il rapper ha risposto anche alla domanda sulle frequentazioni di personaggi del tifo milanese che potrebbero averlo danneggiato: “No, io con loro ho sempre condiviso l’amicizia e basta”.  

Ma anche gli affari? “No, io al momento sono soltanto indagato”. La barberia? “Che c’è di male signori? La barberia è una roba lecita, voglio dire. Non ho fatto niente di strano”. Nelle indagini si parla di personalità pericolosa: “Loro contestano questa pericolosità, perché io ero presente nel momento in cui c’è stata una colluttazione allo stadio. Io non faccio parte di questa colluttazione, sono diversi metri indietro. Quindi la pericolosità dove sta? Io non ho mai mollato manco uno schiaffo allo stadio, capisce? Questo è tutto quello che posso dire”. 

 

Maurizio Gasparri, ospite di Un Giorno da Pecora, è tornato a parlare delle minacce ricevute sui social dopo aver reputato la partecipazione al Festival di Sanremo di Emis Killa “inaccettabile”: “Ho ricevuto delle minacce di morte sui miei social dai fan di Emis Killa per essermi espresso in modo contrario alla presenza del rapper a Sanremo. Quando poi lui si è autoescluso, io ho rivendicato, con delle dichiarazioni, quanto avevo detto” e “in seguito a questo ho ricevuto minacce di morte, tipo ‘ammazzati’ o ‘ti metteremo nella bara’. Emis Killa non ha colpe” da questo punto di vista, “ma dovrebbe prendere posizione, scrivendo in rete pubblicamente quanto sia sbagliato fare queste minacce sui social”, ha replicato il senatore, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.  

  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!