Sardegna. Solinas: Siamo zona rossa per nostra irresponsabilità

Da lunedi 12 aprile la Sardegna precipita in zona rossa. La virtuosa regione, unica a restare bianca, in poco più di un mese fa passi indietro sulla condizione sanitaria e si ritrova ad essere anche lei zona a maggior grado di restrizioni.

Mea culpa

Stamani il presidente della Regione, Christian Solinas ha detto: “Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone, non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili”.
Il governatore a lanciato il suo “J’accuse” a margine dell’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Quartu Sant’Elena,(Cagliari).

Impegno di tutti per uscirne presto

Ha poi spiegato che “sono dati riferiti a due settimane. Quelli dell’ultima settimana dicono che il contenimento è già in atto, si stanno riducendo i numeri”. Il presidente della Regione ha fatto appello ai cittadini, ai giovani, alle persone che per lavoro sono costrette agli spostamenti.

Rivolgendosi a tutti ha detto “manteniamo le cautele, rispettiamo le norme di distanziamento, igienizzazione, usiamo le mascherine: dipende da noi tornare presto a riaprire tutti gli esercizi”.

Dalle parole del governatore Solinas traspare chiara la delusione per il passaggio “al rosso”. E’ però altrettanto evidente il proposito di recuperare rapidamente una posizione migliore nel carosello dei colori. Spetta ora ai sardi la scelta del massimo impegno per liberarsi dai vincoli stringenti delle restrizioni sanitarie.

Articolo pubblicato dall’autore in informareh24.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!

Sardegna. Solinas: Siamo zona rossa per nostra irresponsabilità

Da lunedi 12 aprile la Sardegna precipita in zona rossa. La virtuosa regione, unica a restare bianca, in poco più di un mese fa passi indietro sulla condizione sanitaria e si ritrova ad essere anche lei zona a maggior grado di restrizioni.

Mea culpa

Stamani il presidente della Regione, Christian Solinas ha detto: “Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone, non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili”.
Il governatore a lanciato il suo “J’accuse” a margine dell’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Quartu Sant’Elena,(Cagliari).

Impegno di tutti per uscirne presto

Ha poi spiegato che “sono dati riferiti a due settimane. Quelli dell’ultima settimana dicono che il contenimento è già in atto, si stanno riducendo i numeri”. Il presidente della Regione ha fatto appello ai cittadini, ai giovani, alle persone che per lavoro sono costrette agli spostamenti.

Rivolgendosi a tutti ha detto “manteniamo le cautele, rispettiamo le norme di distanziamento, igienizzazione, usiamo le mascherine: dipende da noi tornare presto a riaprire tutti gli esercizi”.

Dalle parole del governatore Solinas traspare chiara la delusione per il passaggio “al rosso”. E’ però altrettanto evidente il proposito di recuperare rapidamente una posizione migliore nel carosello dei colori. Spetta ora ai sardi la scelta del massimo impegno per liberarsi dai vincoli stringenti delle restrizioni sanitarie.