Sinner, Binaghi: “Kyrgios? Per fortuna Nadal conta più di lui”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “Se Sinner è rimasto deluso da qualcuno? Assolutamente sì, è evidente. Anche perché ci sono state reazioni tra le più disparate. Credo che conti più Nadal di Kyrgios, per fortuna non solo tennisticamente parlando ma anche a livello di spessore umano”. Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ha parlato così su Rai Sport, poco prima dell’inizio del match tra Jannik Sinner e Mariano Navone agli Internazionali d’Italia.  

Binaghi ha aggiunto: “Al di là di questa grande ingiustizia che ha subito, Jannik è diventato più uomo, più maturo. Ha capito che anche tra i suoi compagni ci sono persone modeste, cattive. Ora ci siamo, finalmente è in campo il giocatore più forte del mondo. Il pubblico di Roma è il più caldo del mondo e c’è una combinazione di fattori che può risolvere tanti problemi”.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!