Sinner e il completo nero agli Internazionali: “Mi piacciono i colori scuri”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Jannik Sinner, per il suo esordio agli Internazionali d’Italia 2025, ha scelto un outfit tutto nero. Nella vittoria contro Mariano Navone nel secondo turno del Masters 1000 di Roma, il tennista azzurro si è esibito infatti con cappello, maglietta e pantaloncini neri, suscitando la curiosità di tifosi e appassionati. In conferenza stampa, Sinner ha spiegato questa scelta: “Tutti sono diversi. A Roma, se andate a vedere l’ultima volta che ho partecipato agli Internazionali (nel 2023, ndr), ho giocato in un completo tutto nero. Era qualcosa che volevo mantenere così”. 

“Forse in futuro potrà cambiare, ma a me piace indossare completi di un solo colore. Penso che mi stiano bene”, ha spiegato Sinner, “mi piacciono outfit gialli, arancioni, o di questi colori chiari, ma preferisco i colori scuri. Tutti però sono diversi, la moda fuori dal campo ovviamente è diversa, devo ancora imparare molte cose in questo campo. Sono solo un normale ragazzo di 23 anni”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!