Sinner, San Candido lo celebra: Jannik diventa una scultura di neve. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Jannik Sinner diventa… una scultura di neve. Il tennista azzurro, fresco campione agli Australian Open, si sta concedendo un periodo di relax dopo le fatiche di Melbourne e quale miglior modo che concedersi qualche giorno a casa, tra neve e sci. Il numero uno del mondo è stato infatti fotografato da un fan sugli impianti di Plan de Corones, non lontano da Sesto Pusteria, durante una giornata di svago. 

 

Ad accoglierlo a San Candido però, Sinner ha trovato una sorpresa. In Alto Adige infatti gli è stata dedicata una scultura di neve, che raffigura il volto di Jannik con in mano la coppa degli Australian Open. Accanto alla scultura, l’elenco dei trionfi di Sinner, dai primi Challenger fino all’ultimo Slam vinto, il secondo consecutiva a Melbourne. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!