Sinner, “Si ‘na pret” e Kyrgios in lacrime: cori e cartelloni al Foro Italico. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
Tra cori, striscioni e cartelloni, anche il Centrale ha fatto la sua parte nella vittoria con cui Jannik Sinner ha segnato il suo ritorno in campo dopo i tre mesi di squalifica per il caso Clostebol. Oggi, sabato 10 maggio, il tennista azzurro ha battuto l’argentino Mariano Navone in due set nel secondo turno degli Internazionali d’Italia 2025, in uno stadio tutto esaurito. Il pubblico, che dall’inizio del Masters 1000 di Roma ha fatto sentire il suo affetto al numero uno del mondo, si è esibito in una ‘performance’ di alto livello. 

Una marea arancione ‘carota’ ha colorato gli spalti del Centrale del Foro Italico, esibendo cartelloni e striscioni. Da un classico “Bentornato Jannik” fino alla foto del numero uno del mondo con una corona in testa, affiancato da Nick Kyrgios, che negli scorsi mesi ha intrapreso una vera e propria crociata contro di lui per il caso Clostebol, raffigurato in lacrime. “Er cavaliere roscio is back” ha scritto un tifoso, prendendo liberamente spunto dall’iconico ‘Cavaliere Nero’ di Gigi Proietti, mentre un bambino alza un cartellone più romantico: “Sinner fa rimbalzare i nostri cuori”. 

Tante, tra un punto e l’altro, le urla che hanno generato l’ilarità del Centrale. “Si ‘na pret”, ha detto un ragazzo dagli spalti, che evidentemente ha seguito Rose Villain all’ultimo Festival di Sanremo. “Sei bellissimo, cucciolo”, urla una ragazza, a rimarcare il concetto. Quando l’ennesima risposta di Navone finisce in corridoio, qualcuno consiglia: “Jannik, tira più piano che si fa male”. Verso Mariano arriva anche un meno amichevole “tornatene a Buenos Aires”, accolto però dai fischi del Centrale. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!