Sospesa la direttrice MD vieta di andare in bagno alle cassiere

direttrice MD vieta uso bagno alle cassiere

Scattata la sospensione per Luana Perna, responsabile del punto vendita MD di Brandizzo (TO). Un provvedimento che ha fatto seguito al suo messaggio alle cassiere dicendo loro di “farsela addosso” piuttosto che andare in bagno continuamente.

Sindacato inascoltato ma l’azienda smentisce

Il sindacalista Francesco Sciarra della Uiltucs Ivrea, spiega che il messaggio della direttrice è solo “l’ultimo episodio di una lunga serie”. Sciarra precisa che “i problemi con questa responsabile del punto vendita vanno avanti da tempo”. Il sindacato avrebbe chiesto per ben otto volte un incontro con la direzione, racconta il sindacalista e aggiunge che queste richieste sono sempre state ignorate.  Dall’azienda però smentiscono questa affermazione e anzi, sostengono che lo scorso 7 giugno “un incontro con il sindacato c’è stato per l’esame della situazione aziendale ma non è emerso alcun riferimento al messaggio della direttrice sui bagni.

La sospensione

L’MD ha preso la decisione di sospendere la responsabile del punto vendita di Brandizzo. Il sindacato ora vuole organizzare un presidio per protestare. Ci sarebbero ex dipendenti che hanno raccontato di insulti da parte della direttrice. “Ci diceva che siamo capre, urlava”. “Era sempre offensiva e minacciosa: ti butto sotto la pressa”.

Il messaggio

L’audio in cui la donna diceva alle dipendenti di “farsela sotto” è stato inviato ad inizio giugno, con una chat WhatsApp. In questo messaggio vocale, diceva che le dipendenti potevano usare il bagno solo per motivi urgenti, così da evitare il “continuo apri e chiudi”. Poi aggiungeva: “Voi in bagno non ci andate più, fate appena quattro ore, piuttosto fatevela addosso. Così il punto vendita è ingestibile”.

La responsabile prova a giustificarsi

La direttrice dallo studio del suo avvocato, Andrea Bertano, prova a difendersi e dice: “quando ho mandato quel messaggio ero fuori di me. Ho esagerato nei toni, ma è il mio carattere. Io sono diretta e spiccia. Non volevo offendere nessuna delle dipendenti, ma quel giorno mi avevano fatto andare fuori”·

Chi lascia la cassa deve essere sostituita

Perna nega di aver vietato alle dipendenti di andare in bagno: “non potrei nemmeno farlo”. Precisa però che i sindacati avrebbero detto alle commesse che potevano usare i servizi igienici quando volevano senza avvertirla. E spiega che non si può: “Perché devo sostituire chi è in cassa, oppure chiuderla. Ma devo saperlo. Se una ragazza va in bagno senza dirmelo, scivola e si fa male chi ne risponde?”. 

Luana Perna ha deciso di prendere delle ferie e dice: “Tutto quello che succederà passerà attraverso comunicati di servizio e lettere di richiamo”. Ma niente più vocali.

A che serve?

Un atteggiamento dispotico e autoritario non certo autorevole. Ma alla fine il comportamento della responsabile ha sortito l’effetto boomerang, provocando la sua sospensione. I diritti e la dignità dei lavoratori troppo spesso sono calpestati in maniera più o meno evidente, ma alla lunga questi soprusi vengono sempre a galla. Converrebbe trattare i subordinati con più comprensione e umanità, si otterrebbero certamente risultati migliori e si eviterebbero scontri sempre dolorosi, da una parte e dall’altra.

Fonte, immagini e audio dell’ANSA tratte da: Open.Online

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!