Strage nella scuola in Svezia, indagini su movente: “Killer era solo”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – La strage in una scuola per adulti a Örebro, nella Svezia centrale, ha causato la morte di dieci persone, oltre all’autore dell’attacco. Questo il bilancio aggiornato della polizia svedese, che ha escluso qualsiasi movente ideologico dietro la sparatoria.  

“Undici persone sono morte, compreso l’attentatore”, ha dichiarato all’Afp la polizia di Örebro, dove si è verificato il peggior omicidio di massa nella storia del Paese. “Il movente della sparatoria non è ancora noto, ma tutto lascia pensare che l’autore abbia agito da solo, senza alcun movente ideologico”, ha aggiunto.  

Per la sparatoria, avvenuta presso il Campus Risbergska, sarebbe stata usata un’arma automatica. Andreas Sundling, 28 anni, è tra i testimoni oculari della strage. L’uomo ha raccontato di aver “sentito dei botti” e “visto molto sangue”. “La scuola è piena di poliziotti”, aveva detto Sundling, che si trovava in un’aula dell’edificio. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!