Strage Sumy, la storia di Kyrylo: il 13enne sul filobus che ha salvato diverse persone. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – E’ riuscito a scappare dal filobus in fiamme attraverso un finestrino, e poi ha salvato alcune persone. E’ la storia di Kyrylo Illiashenko, un 13enne che domenica si trovava su un mezzo colpito nell’attacco di Sumy insieme alla madre Maryna. A ricostruirlo Kordon Media.  

Kyrylo, ferito alla testa da tre schegge, una volta uscito è riuscito a sbloccare la porta anteriore del filobus dall’esterno, consentendo ai passeggeri ancora in vita di uscire, dopo che il conducente e la maggior parte delle persone che si trovavano a bordo erano morte nell’esplosione.  

Il ragazzino, che pratica lotta libera, rimane sotto osservazione medica, dopo che gli è stata estratta una scheggia, ha reso noto il sindaco facente funzione della città, Artem Kobzar. Anche la madre è rimasta ferita ma è in condizioni stabili.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!