Stretta sui diritti Lgbtq+ e Pride vietato, nuove restrizioni nell’Ungheria di Orban. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Il Parlamento ungherese ha approvato a larga maggioranza un emendamento costituzionale che rafforza il divieto della Pride March e introduce nuove restrizioni contro la comunità Lgbtq+, in quella che viene definita l’ultima offensiva “illiberale” del premier Viktor Orbán. Il provvedimento, passato con 140 voti a favore e 21 contrari, prende di mira anche le persone con doppia o multipla cittadinanza, considerate potenziali “traditori della nazione”. In base al nuovo testo, queste persone potranno essere private della cittadinanza ungherese ed espulse dal Paese. 

L’emendamento fornisce la base costituzionale alla legge approvata il 18 marzo che vieta la marcia annuale del Pride, limitando la libertà di riunione e suscitando proteste da parte di attivisti e opposizione. Una disposizione centrale stabilisce che “i diritti dei bambini per il loro corretto sviluppo fisico, mentale e morale hanno la precedenza su tutti gli altri diritti fondamentali, fatta eccezione per il diritto alla vita”. Il testo ribadisce inoltre che “le persone possono essere solo maschi o femmine” e rafforza la linea del governo contro il riconoscimento delle identità di genere non binarie.  

Il partito di opposizione Momentum, che ha organizzato una protesta oggi di fronte al Parlamento, evidenzia le similitudini del provvedimento alle leggi approvate negli ultimi anni in Russia. Con Viktor Orban che, come Vladimir Putin, presenta leggi repressive con la forma della difesa dei valori tradizionali e della protezione dei minori. Il mese scorso è stata approvata una legge che proibisce eventi pubblici organizzati da comunità Lgbtq. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!