Supermercati, via il bar code, arriva il Qr Code. Ecco perché

L’intesa che dovrà introdurre entro il prossimo triennio l’adozione del Qr code al posto dei codici a barre è stata siglata dalle aziende leader del Settore.

Il cambiamento

Va in pensione il bar code, dopo mezzo secolo di onorato servizio, cede il passo al Qr code. 22 aziende leader del settore hanno chiesto ai produttori di adottare entro i prossimi tre anni questi codici di nuova generazione (Qr Code standard GS1) maggiormente descrittivi per i prodotti. L’implementazione della nuova tecnologia interessa 48 Paesi che rappresentano l’88% del Pil mondiale.

A cosa serve il bar code

Era il 1974 quando i consumatori hanno cominciato a notare quelle strane etichette con le righe verticali e una serie di numeri sotto di esse. Il bar code è un codice che permette di rintracciare il prodotto ed è utile ai produttori. Non presenta però nessuna utilità per i consumatori. Il Qr code invece punta su questo aspetto.

Il traguardo del dicembre 2027

Il progetto “Sunrise 2027” prevede l’adozione entro dicembre 2027 del Qr code. Lo scopo è quello di fornire maggiori informazioni al consumatore sul prodotto in vendita sullo scaffale del supermercato. Saranno scansionati dalla telecamera dello smartphone e si otterranno così le informazioni. Questo vorrà dire per il produttore, evitare di scrivere sull’etichetta molte informazioni essenziali. Ma la considerazione è che potrebbe essere un’arma a doppio taglio, poiché superata la fase della curiosità, sarà da vedere quanti continueranno ad impiegare del tempo per scansionare i prodotti prima di riporli nel carrello.

I costi del progresso

Chiaramente ogni processo evolutivo implica dei cambiamenti o degli ammodernamenti alle infrastrutture. In questo caso appare evidente che ogni supermercato dovrà provvedere all’adeguamento (o alla sostituzione) dei lettori scanner. Va poi considerato che non solo i supermarket adottano questo sistema di “immissione” ma la tecnica è in uso anche ai comuni esercizi commerciali. Anche loro quindi saranno costretti ad adeguare i propri sistemi. Resta da capire se, almeno per quest’ultimi sarà prevista un’agevolazione.

La necessità di passare al Qr code

I tecnici spiegano che questo sistema consente di ottenere tutte le informazioni utili all’utente consumatore. Nell’era dell’interconnessione, con pochi click è possibile avere tutte le notizie di un prodotto in tempo reale. Ma forse bastava scriverle sull’etichetta!

Gli operatori del settore però sottolineano che il nuovo codice aiuterà scelte più consapevoli, sulla provenienza, sui componenti e perfino su come riciclare il packaging. Queste informazioni saranno utili inoltre per la sicurezza alimentare grazie alle notizie su salute e nutrizione, su allergie e date di scadenza. Tutte cose che, in ogni caso, erano già presenti sulle diciture delle confezioni.

Nella foto: il confronto tra bar code e Qr code

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!