Tony Effe, il selfie di Brunori Sas e Beppe Vessicchio: l’incredibile somiglianza. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Continua la gag tra Tony Effe e Brunori Sas. Il rapper romano – che aveva confessato di aver confuso il cantautore calabrese con il direttore d’orchestra Beppe Vessicchio – ha condiviso su Instagram un simpatico scatto che avrebbe ricevuto da Brunori in forma privata, in cui è impossibile non notare la somiglianza tra il cantautore e il direttore d’orchestra.  

“Con Brunori è stato molto divertente. Pensavo davvero che fosse Vessicchio. Stavamo facendo le prove il primo giorno a Sanremo, io sono stato ignorante perché al di fuori del rap conosco poche persone e nessuno mi ha avvisato che mi stavo sbagliando, sono stati anche un po’ infami. Ho scoperto che Brunori fa i concerti nei palazzetti…”, aveva raccontato Tony Effe ospite di Alessandro Cattelan a ‘Stasera c’è Cattelan’.  

Il destino ha voluto che Beppe Vessicchio e Brunori Sas si incontrassero per puro caso alla stazione Centrale di Milano. Un’occasione che il cantautore calabrese ha colto al volo chiedendo a Vessicchio di scattare un selfie insieme per mandarlo in forma privata a Tony Effe. Il rapper ha postato il simpatico scatto sulle Instagram stories aggiungendo ‘L’albero delle noci’, brano portato in gara al Festival di Sanremo 2025 da Brunori Sas, come sottofondo musicale e come didascalia delle emoji. Immancabile la replica di Brunori che ha scritto a corredo dello scatto: “Effettivamente non avevi tutti i torti”, ironizzando sulla somiglianza.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!