Torino, morì per esalazioni emesse dal frigorifero: a processo i manager di una multinazionale. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Nel 2020 morì a 46 anni dopo aver inalato sostanze tossiche emesse dal frigorifero che si era incendiato. Ora in tribunale a Torino si apre il processo penale per la morte di Eliana Rozio, in cui verranno giudicati due manager della filiale italiana di una multinazionale leader del settore, entrambi di origine coreana. Per loro è stato ipotizzato il reato di omicidio colposo e violazione della norma comunitaria prevede l’obbligo di utilizzare nella costruzione di elettrodomestici, materiale resistente alla combustione e alla propagazione del fuoco. Il frigorifero si era incendiato nel torinese per un guasto elettrico della scheda elettronica di controllo.  

“Il nostro fine ultimo è evitare altri lutti strazianti come il nostro ed evitare che questi si verifichino in presenza di difetti di produzione”, ha spiegato la sorella della vittima che ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile con gli avvocati torinesi, Renato Ambrosio, Stefano Bertone e Alessandra Torreri. “È doveroso utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla legislazione per prevenire lesioni o decessi“, ha sottolineato l’avvocato Ambrosio e il collega Bertone ha aggiunto: “La forma non basta. Da aziende considerate le migliori sul mercato ci si attende altissimi livelli di qualità che devono essere onorati nella sostanza” mentre per l’avvocato Torreri il processo penale permetterà di fare piena luce sulla vicenda: “La sicurezza è garantita e sancita da leggi e protocolli che vanno rispettati”. 

In particolare, il consulente tecnico della famiglia in una nota spiega che “l’indagine condotta dalla procura di Torino, anche su impulso dei consulenti di parte offesa, ha dimostrato che il frigorifero prodotto nello stabilimento della multinazionale in Polonia non rispettava i requisiti minimi di sicurezza antincendio. Più precisamente il coibente poliuretanico utilizzato per realizzare l’isolamento termico dell’apparecchio era da un lato capace di propagare il fuoco in misura molto maggiore rispetto al requisito di norma, dall’altra i fumi di combustione prodotti da questo materiale erano assolutamente tossici perché contenevano elevate concentrazioni di monossido di carbonio e soprattutto di acido cianidrico, un gas letale anche in piccolissime concentrazioni”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!