Trovata morta in un dirupo a Ischia a luglio, arrestato il compagno. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Marta fu maltrattata, abbandonata, infine soffocata a Barano d’Ischia (Napoli) lo scorso 13 luglio. Arrestato dai carabinieri il compagno, 41enne russo, gravemente indiziato in ordine al reato di omicidio doloso pluriaggravato.  

L’uomo era già stato arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte pochi giorni dopo la morte della vittima, la 32enne ucraina Marta Maria Ohryzko.  

Le attività investigative hanno fatto emergere l’effettiva causa della morte della giovane donna, svelando una dinamica chiaramente omicidiaria, sostiene l’accusa. La giovane donna, purtroppo già vittima di maltrattamenti per mano dell’indagato, dopo esser stata lasciata da sola in un dirupo nei pressi della propria abitazione in seguito a una caduta che le aveva provocato la rottura di una caviglia, nel corso della notte è stata raggiunta dal compagno che le ha sferrato un pugno nell’occhio sinistro, per poi soffocarla causandole così la morte per asfissia meccanica, con le aggravanti di aver compiuto il fatto per motivi abietti e futili e di avere agito approfittando di circostanze di tempo, luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!