Trovato morto in Francia l’ex prete Preynat, al centro di uno dei più grandi scandali di abusi nella Chiesa. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – È’ stato trovato morto nella sua abitazione Bernard Preynat, ex sacerdote 79enne, condannato nel 2020 a cinque anni di reclusione per “violenza sessuale su minori”. Era stato rilasciato con un braccialetto elettronico poche settimane fa. “È l’epilogo – scrive il quotidiano cattolico La Croix – di una vicenda che ha scosso la Chiesa di Francia”. ‘L’affaire Preynat’ è stato uno dei più grandi scandali di abusi sui minori nella Chiesa. L’ex sacerdote e cappellano di Sainte-Foy-lès-Lyon, condannato nel 2020 a cinque anni di carcere per diverse violenze sessuali commesse tra il 1971 e il 1991 su giovani scout, è morto ieri a Saint-Étienne. La procura ha fatto sapere che il corpo senza vita dell’ex sacerdote è stato ritrovato nel bagno della sua casa. Sulle cause della morte è stata aperta un’indagine “anche se non c’è nulla di sospetto sul suo corpo che sarà esaminato dal medico legale entro pochi giorni”.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!