Ucraina, Kallas: “Non temo minacce Russia, se vuole pace Trump spinga su Putin”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – La Russia “da tempo non ha elezioni democratiche, libere ed eque”, Vladimir Putin “è un vero dittatore” e nel conflitto in Ucraina “c’è un aggressore e c’è una vittima” e Kiev “non ha fatto nulla per provocare questa guerra”. Così in un’intervista a La Repubblica Kaja Kallas, Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea. Parla del “modo in cui operano i russi, minacciare e intimidire”. “Vogliono che abbiamo paura delle loro minacce. La risposta è non averne”, afferma, convinta che Donald Trump “potrebbe davvero porre fine a questa guerra in brevissimo tempo facendo pressione sulla Russia”. “La pressione invece è sull’Ucraina – dice – Non si è ancora vista una forte pressione sulla Russia”. 

“Gli ucraini si stanno difendendo. Non possono farlo senza munizioni. Dobbiamo aiutarli anche con le sanzioni alla Russia – ha continuato – Finora siamo stati uniti. Abbiamo bisogno che tutti siano a bordo”. 

 

Ieri il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha chiesto la rimozione dall’incarico di Kallas e il suo deferimento a un tribunale internazionale delle Nazioni Unite. L’accusa, espressa in un post su Telegram, è quella di “russofobia” e di “oltraggio alla memoria storica” per aver, secondo Mosca, invitato i Paesi dell’Ue e i candidati all’adesione a non partecipare alle celebrazioni in Russia per l’80esimo anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Volodin ha definito l’appello di Kallas “un ultimatum” e “un gesto irrispettoso verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per salvare il mondo dal fascismo”.  

Ricordando che in Russia vige una legge contro la riabilitazione del nazismo, Volodin ha aggiunto che il sistema giuridico del Paese prevede norme per perseguire chi, come Kallas, si renderebbe colpevole di “profanazione della memoria dei caduti”. “Il nostro dovere è difenderli”, ha concluso. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!