Ucraina, leader europei: “Tregua di 30 giorni o altre sanzioni”. Russia: “Putin aperto a contatti”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Dopo che i leader europei riuniti oggi, sabato 10 maggio, a Kiev o da remoto hanno posto un ultimatum a Putin perché accetti un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni tra Ucraina e Russia o ci sarà un’intensificazione delle sanzioni, la risposta di Mosca continua ad essere ambigua. 

“La posizione a cui siamo giunti oggi è di completa unità tra una serie di Paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti, sulla necessità di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni”, ha detto il premier britannico Keir Satrmer al termine del vertice con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quello francese Emmanuel Macron, il premier polacco Donald Tusk e il cancelliere tedesco Friedrich Merz a cui ha partecipato da remoto anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

“Tutti noi qui, insieme agli Stati Uniti, ci rivolgiamo a Putin, se è serio sulla pace, ora ha la possibilità di dimostralo”, ha scandito Starmer spiegando che i leader rifiutano le condizioni di Putin” e affermano “con chiarezza che se volta le spalle alla pace, noi aumenteremo le sanzioni e il nostro aiuto militare alla difesa dell’Ucraina per spingere la Russia al tavolo”. 

Al termine del vertice il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, aveva fatto sapere via social che “tutti e cinque i leader hanno avuto una fruttuosa chiamata con il presidente Usa” Donald Trump “concentrata sugli sforzi di pace”. E il presidente francese Macron ha fatto poi sapere in conferenza stampa che gli Stati Uniti si sono impegnati a monitorare il cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina proposto dagli alleati europei. La tregua “sarà monitorata nella maggior parte dagli Usa, con tutti gli europei che contribuiranno”, ha spiegato il presidente francese aggiungendo che questa dovrebbe aprire la strada per “un lavoro immediato e negoziati tra le parti coinvolte per costruire una pace robusta e durevole”.  

Vladimir Putin è aperto a contatti “con qualsiasi leader”, ma è dall’Europa che arrivano dichiarazioni “contraddittorie e conflittuali”, ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Abbiamo sentito molte dichiarazioni contraddittorie dall’Europa – ha accusato Peskov – Dichiarazioni che sono generalmente conflittuali piuttosto che tese a rilanciare i nostri rapporti, niente di più”. Quindi il portavoce ha ricordato che Putin “ha detto ripetutamente di essere pronto per contatti con qualsiasi leader, è aperto all’interazione e al dialogo con qualsiasi leader nella misura in cui lo sono gli stessi leader”. 

Molto più nette e dure le parole pronunciate via social dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora addetto alla propaganda che ha invitato gli autori della proposta a “ficcarsi questi piani di pace nei loro c…pangender”, ha scritto su X. “Macron, Merz, Starmer e Tusk avrebbero dovuto discutere di pace a Kiev. Invece sputano fuori minacce contro la Russia. O una tregua per far riposare le orda di banderiti o nuove sanzioni. Pensate di essere furbi?”, ha scritto anche in inglese. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!