(Adnkronos) –
Vladimir Putin vuole “arrivare a una pace duratura” in Ucraina, dopo più di tre anni di conflitto. Parola dell’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, che venerdì scorso ha incontrato il leader russo a San Pietroburgo, per la terza volta dal ritorno del tycoon alla Casa Bianca.
“La richiesta di Putin è di raggiungere una pace permanente. Quindi, al di là del cessate il fuoco, abbiamo ottenuto una risposta”, ha detto in un’intervista a Fox News, parlando di un’intesa che “sta emergendo”, All’incontro, definito “convincente”, erano presenti anche due “consiglieri chiave” di Putin, Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev. “Penso potremmo essere sul punto di qualcosa che potrebbe essere molto, molto importante per il mondo”, ha aggiunto.
Quanto ai rapporti tra Russia e Stati Uniti, “epnso ci sia la possibilità di rimodellare le relazioni attraverso opportunità commerciali molto interessanti, che credo diano anche stabilità alla regione. Le partnership creano stabilità”, ha aggiunto.
Almeno una persona è morta e altre nove sono rimaste ferite in seguito a un attacco notturno con droni ucraini sulla città russa di Kursk. Lo ha reso noto l’agenzia statale russa Tass, citando fonti militari locali.
Secondo quanto riferito, diverse strutture sono state danneggiate dalle esplosioni e alcuni edifici hanno preso fuoco, tra cui un garage utilizzato per le ambulanze.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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