Ucraina, Russia: “Putin fa il possibile per la pace, tregua solo con stop armi a Kiev”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – Nel giorno in cui i leader ‘volenterosi’ d’Europa si riuniscono in Ucraina, a Kiev insieme a Volodymyr Zelensky per parlare del conflitto, il Cremlino fa sapere che Vladimir Putin “sta facendo tutto il possibile per risolvere il conflitto con mezzi diplomatici e di pace, ma in assenza di strumenti diplomatici e di pace a portata di mano siamo costretti a proseguire l’operazione militare”. A dirlo è portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una intervista alla Abc. “Auspichiamo che la mediazione di Donald Trump ci aiuti a portare il regime di Kiev verso una maggior flessibilità, volontà politica e saggezza”, ha aggiunto.  

La Russia pone quindi come precondizione all’introduzione di una tregua di 30 giorni lo stop dei rifornimenti di armi all’Ucraina da parte di Stati Uniti ed Europa, ha spiegato ancora Peskov. “Altrimenti, sarà un vantaggio per l’Ucraina. Perché dovremmo concedere?”, ha sottolineato, aggiungendo che Kiev utilizzerebbe la tregua per proseguire la sua “mobilitazione totale” e portare nuove forze militari al fronte, addestrare nuove unità e concedere ai militari al fronte riposo.  

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!