(Adnkronos) – Vladimir Putin si reca nel Kursk e ordina ai suoi militari di “liberare completamente” la regione russa occupata in parte della truppe ucraine. Parole che rappresentano la prima risposta indiretta alla proposta di cessate il fuoco di 30 giorni concordata da americani e ucraini. In visita ai soldati che sono in prima linea e che hanno rivendicato la riconquista di diversi villaggi, il presidente russo, rivolto al capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, ha detto: “Mi aspetto che tutte le missioni di combattimento delle nostre unità siano portate a termine e che il territorio della regione di Kursk sia presto completamente liberato dal nemico”.
La televisione russa ha mostrato le immagini di Putin, seduto in una stanza con indosso una maglietta mimetica, mentre ascolta una relazione di Gerasimov. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato alle agenzie di stampa russe che il presidente ha visitato uno dei punti di comando delle truppe del gruppo Kursk.
Negli ultimi giorni, i soldati russi hanno riconquistato diversi villaggi della regione russa, dove le truppe ucraine sono entrate con un’incursione a sorpresa il 6 agosto scorso.
Alcune unità dell’Esercito ucraino si stanno ritirando dal Kursk, ha ammesso in un post su Facebook il generale Oleksandr Syrsky, comandante in capo delle Forze armate di Kiev. “Nella situazione più difficile, la mia priorità è stata e rimane quella di salvare le vite dei soldati ucraini. A tal fine, le unità delle forze di difesa, se necessario, stanno manovrando verso posizioni più favorevoli”, ha dichiarato, utilizzando una formula solitamente usata sia da parte russa che ucraina per indicare una ritirata.
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Pubblicato da Giorgio Consolandi
Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!
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