Ucraina, Zelensky a Trump: “Venga a Kiev, sicurezza mondo è in gioco”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “La sicurezza del mondo è in gioco” se la Russia avanza ulteriormente e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe recarsi in Ucraina per vedere di persona le conseguenze della guerra. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cbs News pubblicata. Riferendosi al presidente russo Vladimir Putin, Zelensky ha detto che ”se noi restiamo fermi, lui avanzerà ulteriormente. Non si tratta solo di speculazioni oziose, la minaccia è reale”. 

Le parole del presidente ucraino arrivano a poche ore dalla strage di Sumy, in cui sono morte 34 persone nella domenica delle Palme. ”Penso che sia stato terribile. E mi è stato detto che hanno commesso un errore. Ma penso che sia una cosa orribile”, è stato il commento del presidente Usa. 

Zelensky ha quindi rivolto un appello accorato: “Per favore, prima di qualsiasi decisione, di qualsiasi tipo di negoziazione, venite a vedere le persone, i civili, i soldati, gli ospedali, le chiese, i bambini feriti o morti. Venite, guardate, e poi agiamo con un piano per porre fine alla guerra”. Perché, ha aggiunto il presidente ucraino, “non possiamo fidarci della Russia. Non possiamo fidarci dei negoziati con la Russia”. 

Parlando del presidente Putin, Zelensky ha detto che esprime ”Odio al 100%. Nemmeno al 99,9%. Questo non significa che non dovremmo impegnarci per porre fine alla guerra il prima possibile e passare alla diplomazia. Ma come si può altrimenti vedere una persona che è venuta qui e ha assassinato il nostro popolo, assassinato bambini?”. Il leader ucraino ha messo in guardia dal fatto che la guerra della Russia contro l’Ucraina potrebbe estendersi al resto del mondo se le truppe russe facessero ulteriori progressi. 

“L’obiettivo finale di Putin è far rivivere l’Impero russo e riconquistare i territori attualmente sotto la protezione della Nato. L’appartenenza degli Stati Uniti alla Nato implica il loro coinvolgimento in qualsiasi potenziale conflitto. Considerando tutto ciò, credo che la situazione potrebbe degenerare in una guerra mondiale”, ha affermato. Il presidente ha esortato la popolazione statunitense a non lasciarsi ingannare dalle narrazioni russe e ha condannato coloro che non riconoscono che l’Ucraina è il Paese invaso. 

 

Zelensky ha inoltre contestato la posizione del vice presidente americano JD Vance rispetto alla guerra in Ucraina dicendo che ”sta cercando in qualche modo di giustificare Putin” e di aver tratto in inganno chi assisteva all’incontro alla Casa Bianca portandoli in “tour di propaganda”. 

Si tratta, ha proseguito il presidente ucraino, non solo di “un cambiamento di tono”, ma anche “un cambiamento di realtà”. Ma lui, ha precisato Zelensky, ”non voglio entrare in contatto con la realtà alterata che mi è stata presentata” durante la sua visita alla Casa Bianca lo scorso 28 febbraio. 

“Credo, purtroppo, che negli Stati Uniti prevalgano le narrazioni russe. Com’è possibile assistere alle nostre perdite e alle nostre sofferenze, capire cosa stanno facendo i russi e continuare a credere che non siano loro gli aggressori, che non abbiano iniziato questa guerra? Questo dimostra l’enorme influenza della politica informativa russa sull’America”, ha detto Zelensky intervistato nella sua città natale Kryvyi Rih, dove la scorsa settimana 10 adulti e nove bambini sono stati uccisi in un attacco missilistico russo nei pressi di un parco giochi. 

 

Kiev riferisce anche di 461 attacchi in 12 insediamenti nella regione di Zaporizhzhia nelle ultime 24 ore da parte delle truppe russe. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che “un uomo di 42 anni è rimasto ferito. 

 

La proroga o meno della moratoria sugli attacchi agli impianti energetici russi e ucraini – che scadrà il 16 aprile – “dipenderà dalla decisione del presidente russo Vladimir Putin”, ha dichiarato dal canto suo alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che “la moratoria non è stata sostanzialmente rispettata dalla parte ucraina. Pertanto, ovviamente, sarà necessario analizzare questi 30 giorni. Probabilmente per scambiare informazioni e considerazioni con gli americani. E poi il comandante supremo in capo, il presidente, prenderà una decisione”. 

internazionale/esteri

​ 

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!