Usa, accordo senza precedenti con El Salvador: nelle sue carceri criminali e migranti clandestini. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) –
El Salvador accoglierà nelle sue carceri “criminali e migranti clandestini provenienti da qualsiasi Paese” espulsi dagli Usa. Sono questi i termini di alcuni accordi firmati dal segretario di Stato americano Marco Rubio in visita a San Salvador con il presidente salvadoregno Nayib Bukele. ” – ha commentato il capo della diplomazia di Washington – Siamo profondamente grati”.  

“Abbiamo offerto agli Stati Uniti l’opportunità di esternalizzare parte del loro sistema carcerario – ha spiegato Bukele su X – Il compenso sarà relativamente basso per gli Stati Uniti ma significativo per noi, rendendo sostenibile il nostro intero sistema carcerario”. Non solo: gli Stati Uniti, fa sapere il dipartimento di Stato, emetteranno “una deroga per sbloccare l’assistenza” al Paese, anche se questa si applicherà solo alle questioni relative alle frontiere e alla sicurezza, per “individuare i viaggiatori sospetti nel National Passenger Analysis Center (Napc), riprendere le operazioni del Border Security Information Group (Bsig) e sostenere le unità che lavorano con le forze dell’ordine statunitensi”. 

“Sono stati raggiunti molteplici accordi per combattere le ondate di migrazione illegale di massa che attualmente destabilizzano l’intera regione”, ha annunciato la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce. Le intese prevedono anche il rimpatrio di “tutti i membri della gang salvadoregna MS-13 (Mara Salvatrucha) che si trovano illegalmente negli Stati Uniti”, ha precisato ancora la portavoce, mentre le autorità di El Salvador arresteranno “gli immigrati illegali criminali provenienti da qualsiasi Paese”, compresi “i membri della banda venezuelana Tren de Aragua”. 

Si tratta di un accordo “senza precedenti nella storia delle relazioni non solo tra gli Stati Uniti ed El Salvador ma con l’America Latina”, ha commentato ancora Bukele, fra i pochi leader stranieri invitati all’insediamento di Trump il 20 gennaio scorso. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!