Vaccino Covid-19. Dal 24 agosto via ai test sull’uomo allo Spallanzani di Roma

All’ospedale Spallanzani di Roma sono arrivate le prime dosi del vaccino “italiano” per il Covid-19. Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, ha dato l’annuncio: “dal prossimo 24 agosto siamo pronti alla sperimentazione sull’uomo”.

L’assessore ha inoltre precisato che lo Spallanzani attualmente sta affinando una ricerca per volontari da sottoporre alla sperimentazione.

La Regione Lazio ha reso noto che sono stati già superati i test pre-clinici, tali test sono stati eseguiti sia in vitro che su modelli animali. Dalle prove è emersa una “forte risposta immunitaria” indotta dal vaccino, oltre ad un profilo di sicurezza che è stato giudicato “buono”.

Nei giorni scorsi era stata data via libera alla sperimentazione dal Comitato etico nazionale, presso l’Istituto Spallanzani della capitale.


Adesso si può dare il via alla cosiddetta Fase 1, cioè la sperimentazione sull’uomo della piattaforma vaccinale italiana. A questa piattaforma hanno collaborato l’Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. I finanziamenti sono resi disponibili dal ministero della Ricerca Scientifica e dalla Regione Lazio, oltre naturalmente all’apporto del ministero della Salute.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!