Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte lo ha annunciato all’assemblea notturna sulla piattaforma Zoom a senatori e deputati: “La maggioranza è pronta ad affrontare la novità del 2X1000”.
Conte dice che ci sono 4 o 5 contrari ma il resto è favorevole. Potrebbe così sgretolarsi il “dogma” del Movimento in merito al finanziamento pubblico ai partiti.
Fino ad ora non si è mai approfittato del due per mille, anzi il M5S ha sempre evidenziato questa differenza rispetto agli altri partiti.
Diventare un partito
Prescindendo dalle posizioni ideologiche, questa scelta implicherebbe che il Movimento divenga partito e che si iscriva al registro dei partiti politici. Una condizione necessaria per poter fruire del 2X1000. I pentastellati perderebbero così anche la “distanza” dai partiti e diverrebbero anch’essi parte del sistema partitico.
Indispensabile passare per la rete
L’ex premier Conte spiega che è necessario un passaggio sul web e che l’ultima parola spetta al voto on line degli iscritti. Ha poi precisato: “se gli iscritti non ritengono questa strada percorribile, nemmeno però ci finanziano…”.
La votazione a questo quesito potrebbe già tenersi il prossimo lunedì o martedì.
I contrari
Nell’assemblea on line non sono mancate le critiche ad un passaggio così significativo al quale ci si appresterebbe.
Per l’ex ministro Danilo Toninelli, sarebbe come un tradimento all’identità. Anche Daniele Pesco, Vincenzo Presutto e Alberto Airola hanno espresso dubbi. Davide Zanichelli ha chiesto di capire l’entità del guadagno “rispetto all’eventuale figuraccia”: “Se lo facciamo per 300 mila euro c’è da capire se il gioco vale la candela”.
Meno parlamentari vuol dire meno fondi
La disamina di Vito Crimi, è articolata sui conti del Movimento, l’ex reggente spiega che non erano i banchetti degli attivisti a far arrivare le risorse, ma il blog di Grillo e la Casaleggio…
Poi ricorda che le iniziative nel 2013 e anche nel 2018 sono state finanziate dai parlamentari con le restituzioni degli stipendi, non dai cittadini. Adesso, dice Crimi, i parlamentari saranno di meno e quindi saranno di meno anche i soldi derivati da loro.
Il tesoriere Claudio Cominardi ha tenuto a sottolineare che i parlamentari che non versano i soldi delle restituzioni creano un danno a tutti. Aggiunge poi che sarebbe bene che si mettano in regola il più rapidamente possibile, precisando che chiunque intenda assumere un ruolo nel Movimento deve necessariamente essere in regola prima di qualsiasi altra cosa.